Katia: rigenerazione e assemblaggio

Katia lavora, in ICEL, nel reparto produttivo e ci racconta i suoi (primi) vent’anni qui.

Ho bussato a questa porta nel marzo del 2004. Ero una giovane ragazza e oggi, che ho 40 anni, posso dire di essere cresciuta qui.

Qual è stato il tuo primo ruolo?

Dal primo giorno mi è stata affidata la linea dove attualmente lavoro, cioè quella dedicata alla rigenerazione e all’assemblaggio.
Certo, allora non ero in grado di gestirla da sola e sono stata subito affiancata da Alessandra, che mi ha insegnato come fare.

E oggi, rispetto ad allora, il lavoro è cambiato?

Sì certo. La linea si è evoluta. Per esempio prima il pezzo scendeva su piccole stecche di cartone, oggi questo passaggio avviene tramite nuove stecche di alluminio, con pinze automatiche movimentate da un apposito cilindro, in modo da regolare con più precisione l’ingresso del terminale nella stecca.

E il tuo ruolo si è evoluto?

Oggi non solo sono completamente autonoma sulla “mia” linea ma ho anche un patrimonio di conoscenza dell’intero processo. Da quel primo giorno ho imparato ad utilizzare quasi tutte le linee di produzione perché, nella cultura dell’azienda, è importante che ogni collaboratore conosca tutte le fasi del processo, specializzandosi poi in una lavorazione. Così siamo in grado di essere un pronto back up per i colleghi in caso di necessità e questo è un modo per garantire la continuità della produzione e rispettare le tempistiche di consegna ai clienti.

Cosa ti dà soddisfazione nel tuo lavoro?

Quello che mi rende felice è la fiducia. Ci sono occasioni in cui i miei incarichi vanno oltre la produzione vera e propria e assumono anche aspetti di coordinamento e organizzazione. In questo caso vengo lasciata libera di organizzare il lavoro e la soddisfazione è grande quando mi viene riconosciuto un buon risultato.

E le tue soddisfazioni nella vita privata?

Si chiamano Thomas e Jacopo e sono i miei figli, che ho fortemente cercato e voluto.
Oggi hanno 8 anni e 14 mesi ed è anche grazie all’azienda se ho potuto gioire di due maternità un po’ complesse. Sono una buona mamma ma anche una buona lavoratrice e questo è possibile anche grazie ad un rapporto con i titolari fatto di reciproca attenzione e disponibilità, evidente, per esempio, nella gestione concordata di un orario di lavoro che mi permetta di essere presente sia qui che a casa.

E il futuro?

Io vorrei restare in ICEL fino alla pensione perché qui sto bene, è come avere una seconda famiglia. 
Ho trascorso qui 20 anni della mia vita e lo rifarei.

TUTTO IL TEAM ICEL È A VOSTRA DISPOSIZIONE H24

Contattateci scrivendo o telefonando

TOP